Raccontare è un nobile compito.
Devo adempierlo con onore.
Bisogna che nel cuore dei nostri figli e dei nostri nipoti sappiano dove sono le nostre radici, bisogna che se le portino in testa per poterle a loro volta comunicare.
La coscienza della loro identità deve irraggiarsi da esse con forza.
Sono creature legate all’acqua, in parte, dalle caratteristiche di una ninfa. Anche nel territorio friulano miti e le leggende hanno accompagnato la vita e la cultura di molte generazioni,perciò anch'esse costituiscono un patrimonio di riferimento che rimanda ad archetipi molto profondi, radicati, universali, in cui spesso si è riversata la preminenza della sacralità e del mistero.
Si narra che le Agane o fate d’acqua, fossero donne che vivevano ai margini dei fiumi, anfratti, boschi e grotte, ed uscissero prima che il sole sorgesse o all’imbrunire, talvolta le si scorgeva, ma poi sparivano furtivamente. A volte erano mogli, madri in grado di gestire impeccabilmente le proprie vite con le loro conoscenze e la loro saggezza.Esse spesso indossavano una veste bianca e leggera e i capelli erano inghirlandati con fiori o muschio. Le si poteva scorgere mentre danzavano lungo i torrenti o attorno al fuoco o mentre lavavano dei tessuti candidi lungo i fiumi. Come le "cugine" Krivapete delle Valli del Natisone, erano esperte conoscitrici delle proprietà delle erbe medicinali, si dice che avessero insegnato per prime l'arte casearia,come quella della tessitura e che sapessero prevedere i mutamenti atmosferici.
Così ci raccontavano le nostre vecchie generazioni, durante le sere, quando le famiglie si riunivano, spesso nel tepore delle stalle. Talvolta, venivano descritte come presenze soprannaturali o spiriti dei boschi, legate al culto delle acque, del sacro femminino e della fertilità. Queste leggende sono presenti in svariate zone del territorio dalle montagne alla pianura e sino alla laguna.
Si narra che da un profondo solco che spacca una montagna nel nord est dell’Italia, dove sgorgano due cascate gemelle, la notte del 31 ottobre durante l’antica festa celtica del Samhain, (Oggi Halloween o Ognissanti) si possano incontrare le famose agane nere.
Esse sono vestite con abiti, veli e mantelli neri, tutti svolazzanti, ingioiellate e armate di spade.
Si dice escono galoppando su abili destrieri neri, veloci a tal punto da far scaturire scintille di fuoco. Queste agane si spingono nei luoghi più remoti, alla ricerca di persone da punire per il cattivo e irrispettoso comportamento arrecato a bambini, anziani e animali.
Solo chi ha fatto del male a qualche innocente o alle agane stesse deve temere qualcosa, perché questa del 31 ottobre è la notte del regolamento dei conti in sospeso.
Ma queste agane, dall’aspetto seducente, sanno fare del bene se trattate con rispetto...
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